Immacolata Concezione

santi_convento_immacolata_concezioneL’Immacolata Concezione di Maria è stata proclamata nel 1854, dal Papa Pio IX. Ma la storia della devozione per Maria Immacolata è molto più antica. Già i Padri della Chiesa d’Oriente, nell’esaltare la Madre di Dio, l’avevano chiamata: “Intemerata,   incolpata, bellezza dell’innocenza, nube più splendida del sole, immacolata”. In Occidente, agli inizi del 1300, fu il francescano Giovanni Duns Scoto (beatificato il 20 marzo 1993) a difendere l’immacolatezza della Vergine con tale argomento: “Dio ha potuto preservare Maria dal peccato: era conveniente che lo facesse: dunque lo fece. – Potuit, decuit, ergo fecit”.

Dal 1476, la festa della Concezione di Maria venne   introdotta nel Calendario romano. Nel 1830, la Vergine apparve a Santa Caterina Labouré, la quale diffuse poi una medaglia miracolosa con l’immagine dell’Immacolata, cioè della “concepita senza peccato”. Questa   medaglia suscitò un’intensa devozione, e molti Vescovi chiesero a Roma la definizione di quel dogma che     ormai era nel cuore di quasi tutti i cristiani.

Così, l’8 dicembre 1854, Pio IX proclamava la “donna vestita di sole” esente dal peccato originale, tutta pura, cioè Immacolata. Quattro anni dopo, le apparizioni di Lourdes apparvero una prodigiosa conferma del dogma che aveva proclamato la Vergine “tutta bella”, “piena di grazia” e priva di ogni macchia del peccato originale.

L’Immacolata è patrona dell’Ordine francescano.
E dalla devozione per l’Immacolata ottenne immediata diffusione, in Italia, il nome femminile di Concetta, in Spagna quello di Concepción: un nome che ripete l’attributo più alto di Maria, ” sine labe originali concepta “, cioè concepita senza macchia di peccato, e, perciò, Immacolata.

Preghiera

O Rosario benedetto di Maria,

Catena dolce che ci rannodi a Dio,

vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell’inferno, porto sicuro nel comune naufragio,

noi non ti lasceremo mai più.

Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia,

a te l’ultimo bacio della vita che si spegne.

E l’ultimo accento delle nostre labbra

sarà il nome tuo soave,

o Regina del Rosario di Pompei,

o Madre nostra cara,

o Rifugio dei peccatori,

o Sovrana consolatrice dei mesti.

Sii ovunque benedetta,

oggi e sempre,

in terra e in cielo.

Amen!

(dalla SUPPLICA, che si recita l’8 maggio e la prima domenica di ottobre)