Madonna di Pompei

santi_convento_madonna_pompeiL’icona della Beata Vergine del Santo Rosario di   Pompei presenta l’immagine della Madonna in trono con Gesù in braccio; ai suoi piedi, san Domenico e santa Caterina da Siena. La Vergine ha nella mano   sinistra la corona del Rosario che porge a santa Caterina, mentre Gesù, poggiato sulla sua gamba destra, la porge a san Domenico. Sintesi orante della Scrittura, il Rosario – che unisce i tre grandi spazi in cui si divide il quadro – è posto quasi come fondamento ai piedi del trono, e consegnato dal Figlio e dalla Madre come via di meditazione e assimilazione del mistero.
L’icona originaria, che è nel Santuario di Pompei, fu data a Bartolo Longo da Suor Maria Concetta De Litala, del Convento del Rosariello a Porta Medina di Napoli. La religiosa l’aveva avuta in custodia da padre Alberto Radente, confessore del Beato. Per trasportarlo a Pompei, il Longo l’affidò al carrettiere Angelo Tortora. Era il 13 novembre 1875, data di nascita della Nuova Pompei. Il quadro, però, necessitava di un restauro e fu posto alla venerazione dei fedeli soltanto il 13 febbraio 1876. Nello stesso giorno, a Napoli, avvenne il primo miracolo per intercessione della Madonna di Pompei. Il 23 aprile 1965, il quadro fu incoronato da Paolo VI nella Basilica di San Pietro. Il 16 ottobre 2002, accanto ad esso, in Piazza San Pietro a Roma, Giovanni Paolo II ha firmato la Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae, indicendo l’Anno del Rosario.

Preghiera

O Rosario benedetto di Maria,

Catena dolce che ci rannodi a Dio,

vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell’inferno, porto sicuro nel comune naufragio,

noi non ti lasceremo mai più.

Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia,

a te l’ultimo bacio della vita che si spegne.

E l’ultimo accento delle nostre labbra

sarà il nome tuo soave,

o Regina del Rosario di Pompei,

o Madre nostra cara,

o Rifugio dei peccatori,

o Sovrana consolatrice dei mesti.

Sii ovunque benedetta,

oggi e sempre,

in terra e in cielo.

Amen!

(dalla SUPPLICA, che si recita l’8 maggio e la prima domenica di ottobre)