Margherita è stata una donna ardente d’amore profano nella prima parte della vita, e nella seconda, dopo la conversione, si consumò, come una candela, per il suo amore a Gesù Cristo. Nacque nel 1247 a Laviano, in Umbria. Purtroppo già all’età di 9 anni rimase orfana della madre. Per Margherita le cose si complicarono sempre di più, poiché alle normali difficoltà della crescita dovuta alla fanciullezza e poi all’adolescenza, si aggiunsero i continui maltrattamenti inflitti dal comportamento della matrigna. Non passava certo inosservata, la sua bellezza. Infatti a 16 anni (o 18?) conobbe un giovane nobile (e ricco), di Montepulciano, passato alla storia come Arsenio. Questi la convinse a fuggire e a rifugiarsi nel castello di famiglia. Secondo una tradizione sarebbe vissuta o meglio convissuta per ben nove anni. Un particolare importante: l’arrivo di un figlio, Jacopo. Questa la situazione fino alla morte improvvisa dell’Arsenio, sembra durante una partita di caccia. Dopo questi fatti, Margherita diede una svolta totale alla propria vita, e, avendo scoperto il nulla e la vacuità che le sembrava aver vissuto fino ad allora, si diede a Dio con una conversione totale. Margherita era anche adesso una donna innamorata, ma di Dio. Al rifiuto di assistenza della famiglia del marito, prese il bambino e vestita a lutto e lacera, si avviò verso Cortona, decisa ad intraprendere la strada della penitenza, dell’umiltà, della preghiera e del servizio ai più poveri. Ideali non certo nuovi in terra d’Umbria e zone vicine. Il vento del francescanesimo soffiava ancora, forte e invitante, anche in quegli anni. E Margherita si lasciò trasportare. Arrivò fino al convento dei frati, decisa a chiedere il saio della penitenza e iniziare così pubblicamente, una nuova vita. Ma il frate guardiano rifiutò di accoglierla, dubitando della sua perseveranza. Dopo tre anni di insistenza fu ammessa nel Terzo Ordine francescano, vestendo il mantello penitenziale. Le fu quindi concessa una piccola cella, a fianco alla chiesa di San Francesco di Cortona. Visse di penitenza durissima, di preghiera, di servizio agli ammalati poveri. Seppe anche organizzare, con alcune volontarie chiamate Poverelle, l’assistenza gratuita a domicilio. Nel 1278 fondò l’Ospedale Casa di Santa Maria della Misericordia (ancora esistente), diventando per i malati non solo infermiera, ma anche amica, confidente e all’occorrenza cuoca e questuante. Margherita ebbe anche una intensa vita contemplativa, con esperienze mistiche e visioni, nella contemplazione della Passione di Cristo. Chiuse la sua esperienza terrena il 22 febbraio. Fu canonizzata il 17 maggio 1828. Il suo corpo incorrotto è conservato nella basilica di Cortona, che da lei prende il nome, e racchiude anche il crocifisso ligneo del XIII secolo, che tante volte parlò alla Santa.
Margherita da Cortona è una figura molto importante nel movimento e nella spiritualità francescana. Non per niente è stata chiamata la Terza Stella del francescanesimo (dopo Francesco e Chiara).
Preghiera
O gloriosa Margherita,
vera gemma che Dio ritolse con tanto amore dalle mani del Maligno,
per dare a tutti i peccatori,
nella mirabile vostra conversione e santa vita un efficace impulso a lasciare la colpa,
praticando il bene ed evitando il male; deh!
ottienici la grazia della vera conversione del cuore,
impetraci una buona morte, e la corona di gloria.
Amen.